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Sopra
nebbia, sotto l’acqua,
un lenzuolo grigio senza confini;
così la Bassa si presentava
ai miei occhi di montanaro
quando, giovincello, arrancavo
sui miei dirupi, nell’aria pura,
e tra me “di sicuro”, giuravo:
“Mai andrò a vivere in pianura!”
Ma il destino un giorno mi ha chiamato
A lavorare proprio a Vercelli…
Per la pagnotta mi sono adattato
A viaggiare avanti e indietro.
E questa vita da pendolare
(via da casa da mattino a sera)
pian piano mi ha fatto venir caro
il paesaggio della risaia.
Che piacere veder le distese
verde-celeste della campagna,
con le case che sembran sospese
fra il cielo e l’acqua che le bagna!
Oh quel senso di pace profondo
di nostalgia che ti tocca il cuore,
quando nell’ora del tramonto
la risaia si veste d’oro!
E quei giorni di primavera
quando le cime del Monterosa
si specchiano nella risaia
incoronandola come una sposa,
il mio cuore di valsesiano
si mette a battere più in fretta…
Son due amici che si dan la mano
per dare a noi vita e bellezza!
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