Audio-Sciacæ chi




                                                        MAGON
                     Magone                                              

L’atro giorno me n’anavo
sciù da-e parte de Picaprîa
e pe-a stradda m’inzegnavo
o louâ de fantaxîa…

Mi che Zena comm’a l’ea
l’ò vista in ti libbri de stöia
me domandavo s’a l’é vea
che ‘na votta gh’ea Portöia. 

No capiscio comme fa
o Balilla chi d’arente
a tiaghe ‘na prionâ
con davanti a Rinascente.

Chi na votta gh’ea ‘n’ostaia,
chi e manpæ pe contra o vento…
Oua amîo sciù pe l’âia
e veddo solo do ciumento.

Lì, m’àn dito, gh’ea ‘n barchî,
lì a bitega do fornâ.
Oua, in streppo de boutique,
vendan leggings e beauty farm.

E pensavo a l’Acaseua:
“Ægoa Sola”, ghe dî ancheu:
o zeneize d’in ta fasceua
o no se parla ciù a-i figeu.

L'altro giorno me ne andavo
su dalle parti di Piccapietra
e per la strada m'ingegnavo
a lavorare di fantasia

Io che Genova com'era
l'ho vista nei libri di storia
mi domandavo se è vero
che una volta c'era Portoria

Non capisco come fa
il Balilla qui affianco
a tirare una pietrata
con davanti la Rinascente

Qui una volta c'era un'osteria
qui i paravento
ora guardo su in aria
e vedo solo del cemento

Lì, m'han detto, c'era una fontana
lì la bottega del fornaio.
Ora, un gran numero di boutique
vendono leggings e beauty-farm

E pensavo all'Acaseua
"Acquasola" la chiamate oggi:
il genovese da quando si è in fasce
non si parla più ai bambini