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 Domenico Dorato 

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L'altalena

Era una tavola robusta e lunga
posata nel mezzo di un ceppo alto,
noi ragazzi partivamo all'istante
e facevamo l'altalena.

Era un gioco di poveri bambini
ragazze e ragazzi di povera gente
che bisticciavano la cena col pranzo
morti di lavoro, ma senza niente.

Nella calura,al dopopranzo
quando i grandi si riposavano
uscivano tutti i bambini
e sull'altalena si ritrovavano.

Seduti su quella tavola uno di qui e l'altro di là
come a cavallo di un cavallino
ragazze e ragazzi si lasciavano andare ...







volavamo come i passerotti.

Mi sembrava di volare in cielo
di andare alto come quelle nubi rosa
ci addrizzavamo fino in piedi...
per mettersi meglio in posa!

Usciva anche Lucietta,
per volare insieme a me,
bella come un sogno nella sua vestinetta
e mille cose avevamo da dirci!

Poi Lucietta se ne è andata
per andare a vivere nella città
ma il mio cuore è ancora qui che aspetta,
e il ricordo non mi ha mai lasciato.

Da sopra a quella tavola sono passati
tutti i miei sogni di grandezza
e il ricordo che mi ha lasciato
è il calore di una sua carezza!

Con l'altalena ho imparato
una lezione che dà la vita;
se in alto ti piace andare,
ci vuole uno giù che spinga!...

In un cortile,in un angolo
c'è una tavola con un ceppo alto,
forse aspettano il momento buono
per fare di nuovo l'altalena!