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Seduti sulla panchina di San Rocco,
con gli occhi verso il sole dell’ultima ora,
siete rimasti in pochi che, da ragazzetto,
mi avete visto crescere…e, adesso come allora,
mi dite “ciao”, chiamandomi
ancora per nome,
e mi fate dimenticare di
essere diventato uomo.
E man mano che le vostre facce amiche
Lasciano con rimpianto queste contrade,
giù là, nella casa di tutti, queste
tombe grigie,
vi ritrovo uno dietro l’altro allineati.
Di quei sorrisi, stampati
in fotografia,
non ce n’è quasi
più che io non conosco!
L’Adolfo, il Giovannino…sempre contento,
e la tomba ancora fresca del Camillo,
l’Adriano con la cicca in mezzo ai denti,
che nessun cercafunghi l’ha ancora sostituito.
Poi quegli occhi che ti
parlano anche se tace…
….”Ciao papà! Guardaci addosso (nel senso di
“proteggici”) Riposa in pace!”
Quando vuota la panchina troverò
Perché l’ultimo dei vecchi è partito,
quel giorno mi sentirò solo e capirò
che, forse, quel posto vuoto aspetta me…
E per sentirmi un pochino
consolato
….spero che i giovani vogliano (venire a) trovarmi
là.
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