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Vedete
là quella casetta
in mezzo alle piante di bergamotto?
E’ una bella palazzina
tirata su da un civiaschese.
Oh se gli costa…ma la
gode
E c’è nessuno che
da lui avanzi un
soldo.
Prima era una casaccia
bassa, nera, mal coperta;
quattro stanze, un balconaccio,
una stalla puntellata,
un piccolo porcile
per il maiale,
ecco cosa c’era di
bello.
Adesso invece è un palazzo,
che potrebbe stare in città
per la forma, per lo spazio,
per la gran comodità,
senza poi
contare il più buono,
cioè i
quibus del padrone.
Là voi trovate la cantina
piena di vino di quello vecchio:
dalla scala si va in cucina
bella chiara come uno specchio,
con la
grata per le castagne
e
più in là il casotto della legna.
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Rispettando l’antica
usanza
di tenere una mucca in casa
no, non c’è la mancanza
d’una stalla: passate in qua,
ecco
muoversi un paio di code:
invece
di una le mucche sono due
Qui c’è il porcile dei maiali
là le galline vanno a dormire,
in fondo trovate due fornelli
per la roba da imbianchire
perché si sa che in tutte le case
viene
il tempo di fare i bucati.
Se mi dà tanto la parte di sotto
anche un merlo può capire
cosa si trova su per di sopra:
basta dire che ce n’è da vendere.
Dunque
lasciate che io cambi strada
e che
volti la frittata.
Ma siccome una canzone
se è sprovvista della morale
(tanto per farvi un paragone)
è una torta senza sale,
ecco
ciò che sto per dirvi
a
ricordanza fin che vivete:
L’uomo gagliardo per il lavoro,
e che ha cura delle sue cose,
se non diventa un signore
di una mucca ne fa due.
L’uomo ozioso
o bla, bla, bla
Povero vive e
povero crepa.
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